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Come ogni tradizione premanese, anche gli eventi religiosi vengono accompagnati da entusiasmo e partecipazione, creando ogni volta l’occasione ideale per vivere e scoprire al cento per cento l’identità centenaria premanese.
Premana è molto devota alla tradizione cristiana: i riti religiosi sono molto sentiti e la maggior parte della comunità vi partecipa con interesse, coinvolgendo anche gli abitanti dei paesi limitrofi, molti oriundi e visitatori esterni.
Come ogni tradizione premanese, anche gli eventi religiosi vengono accompagnati da entusiasmo e partecipazione, creando ogni volta l’occasione ideale per vivere e scoprire al cento per cento l’identità centenaria premanese. Ecco i principali eventi a cui vale la pena partecipare.
È una tra le più sentite tradizioni premanesi.
I Magi sono interpretati da tre giovani del paese a cavallo che, con un corteo di persone a seguito, percorrono il centro storico, intonando alcune strofe della canzone dei Tre Re. Una volta arrivati in Piazza della Chiesa, davanti al presepio vivente, offrono i doni e cantano la canzone completa.
L’atmosfera che si crea è suggestiva, calda e coinvolgente: tutti cantano e tutti si sentono partecipi. Alla messa serale del 6 gennaio, i Magi portano i doni all’altare, accompagnati dalla canzone dei Tre Re che segna la fine delle Feste Natalizie.
Sia in Piazza il 5 gennaio, sia in chiesa il 6 gennaio, il coro che si viene a creare e l’energia che la popolazione trasmette attraverso il canto rendono il momento magico e davvero emozionante.
Premana è conosciuta anche per il canto e quella dei Tre Re è un’occasione vera per scoprire in prima persona il motivo di questa fama canora. Inoltre, la sera del 5 gennaio, grazie al corteo per le vie del paese, è possibile visitare i punti più significativi del centro storico.
Così come l’Epifania, anche il Corpus Domini (che cade a maggio o giugno, in base al calendario liturgico) è un evento tradizionale cristiano che si celebra non solo a Premana. Ma difficilmente si trovano paesi in cui esso è così espressivo e significativo, sin dal 1600.
La processione porta l’Eucarestia attraverso un percorso nel centro storico di Premana.
La particolarità è che el strècc (le viuzze del paese) vengono “sposate” dai premanesi: le pareti sono coperte da lenzuola colorate, impreziosite con fiori freschi, quadri, collane, fazzoletti decorati.
Si perde l’orientamento, attorno si ha solo tanta meraviglia, il profumo dei fiori di campo, i giochi di luce che il sole crea con le lenzuola e la recita del Santo Rosario dagli altoparlanti.
Le donne per l’occasione vestono ol cotoon, il vestito tipico tradizionale premanese, completato con ol strasciool, un copricapo bianco.
Il Corpus Domini rappresenta un’occasione per capire il valore della cultura e l’attaccamento alle tradizioni cristiane che da secoli vive in Premana.
Nel silenzio e nel rispetto della solennità della processione, ogni visitatore può vivere con occhi diversi il paese, in una giornata in cui il patrimonio immateriale prevale su quello paesaggistico.
Le donne per l’occasione vestono ol cotoon, il vestito tipico tradizionale premanese, completato con ol strasciool, un copricapo bianco.
Le donne per l’occasione vestono ol cotoon, il vestito tipico tradizionale premanese, completato con ol strasciool, un copricapo bianco.
Ol di ‘lla Néef (il giorno della neve) è una giornata significativa solo per Premana, ogni anno dal 1863.
L’11 gennaio 1863 era domenica e tutti i premanesi erano in Chiesa per la Santa Messa. D’un tratto le mura traballarono, le porte furono sfondate, i vetri infranti: un’enorme valanga si era abbattuta contro la Chiesa. Gli abitanti in preda al terrore si ritrovarono stretti intorno all’altare con il Parroco che a stento finì la celebrazione. Non ci furono vittime, fu un miracolo.
Da quell’anno l’11 gennaio i Premanesi sono in festa, non vanno al lavoro, ma in Chiesa per ricordare e ringraziare.
La prima domenica di ottobre, la classe che in quell’anno festeggia i diciannove anni è la responsabile della decorazione e del trasporto durante la processione serale della Madonna del Rosario, una statua lignea che viene conservata ed esposta solamente in quest’occasione.
La processione si estende sulla via Roma, accompagnata dalla recita del Santo Rosario e dai flambeaux in mano alla popolazione e sulle finestre delle case che illuminano la strada.
Anche in quest’occasione, il canto finale, con i tipici alti toni premanesi, caratterizza la processione: tutta la popolazione crea un coro spontaneo che accompagna la serata con il canto Lodate Maria, come saluto e arrivederci all’anno seguente.